La cultura, come sappiamo, ingloba tantissimi ambiti: il cinema, la musica, il teatro, la tutela dei luoghi storici, la valorizzazione delle nostre origini europee, e comprende anche le nuove tecnologie come gli NFT, i viaggi nel metaverso e le opere in blockchain.
Se hai un progetto attivo in uno di questi settori potrebbe essere finanziato dai bandi di Creative Europe.
Il programma Creative Europe: qual é l’obiettivo principale?
Il programma Creative Europe vuole risolve uno dei principali problemi del mondo culturale europeo:
secondo le ultime statistiche la maggior parte dei progetti culturali nazionali rimangono, appunto, interni al singolo stato; difficilmente varcano i confini dello stato europeo in cui nascono.
Per questo la Commissione Europea sta invitando i rappresentanti del mondo culturale europeo a creare sinergie tra loro e favorire lo scambio di buone prassi per la creazione di nuovi modelli.
La Commissione vuole un cambiamento per diventare competitiva con gli altri mercati mondiali. L’obiettivo è contaminare per innovare anche partendo dai territori.
La cultura come strumento di innovazione dei territori e per varcare i confini nazionali.
“L’arte può essere utilizzata come strumento di inclusione anche per non lasciare indietro nessuno? Da un lato del vostro progetto c’erano gli artisti, ma dall’altro il territorio su cui i progetti impattavano. Come hai percepito questo valore aggiunto che è riuscito a portare il vostro progetto sul territorio? E come ha percepito il territorio il vostro progetto?“
“Noi abbiamo cercato di curare fin dal 2019 tutti gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale dell’evento, andando a chiedere agli artisti che ci proponevano dei progetti attenzione nella scelta dei materiali, ma anche dei modi attraverso i quali prevedere l’installazione dell’opera nel contesto urbano, per non andare a deturpare il luogo ma andarlo a valorizzare. I nostri progetti sul territorio ci hanno permesso anche di innescare tantissime collaborazioni con associazioni ed enti del territorio.”
Alessia Neglia, Esseri Urbani
I bandi di Creative Europe
Abbiamo selezionato i bandi che più frequentemente rispondono alle esigenze del settore. Creative Europe ha anche dei bandi dedicati al settore MEDIA con un focus verticale sulla produzione e la distribuzione di opere cinematografiche.
Ogni anno il Work Programme di Creative Europe si compone di circa 22 bandi, se non trovi quello che fa per te in questo articolo, approfondisci leggendo il Programma Annuale.
European Cooperation Partnership: il bando più partecipato e trasversale
Il bando european cooperation partnership è rivolto a qualsiasi organizzazione con sede legale nell’Unione Europea.
La finalità del bando è quella di supportare le organizzazioni attive nel settore culturale per consentire alle organizzazioni di aumentare la qualità e la pertinenza delle loro attività, di sviluppare e rafforzare le loro reti di partner e aumentare la loro capacità di operare congiuntamente a livello transnazionale.
Questo promuovendo l’internazionalizzazione delle loro attività e attraverso lo scambio o lo sviluppo di nuove pratiche e metodi, nonché la condivisione e il confronto di idee.
Esse mirano a sostenere lo sviluppo, il trasferimento e/o l’attuazione di pratiche innovative, nonché l’attuazione di iniziative congiunte che promuovano la cooperazione e gli scambi di esperienze a livello europeo.
I risultati dovrebbero essere riutilizzabili, trasferibili, scalabili e, se possibile, avere una forte dimensione transdisciplinare.
I bandi per la circolazione delle opere in Europa
I bandi Perform EU, Circulation of literary work sostengono progetti che aprano le porte degli stati alle opere culturali e creative e ne consentano la circolazione in Europa.
Il bando Perform EU consente al settore delle arti dello spettacolo di sperimentare modelli innovativi di tournée e presentazione e di ripensare la distribuzione transfrontaliera delle opere delle arti dello spettacolo, in modo sostenibile, inclusivo ed equilibrato.
Il bando Circulation of literary work, rivolto a case editrici, ha l’obiettivo di favorire la circolazione in europa delle opere letterarie, incoraggiare la traduzione nelle lingue meno utilizzate e raggiungere una nuova audience anche al di fuori dell’Union Europea.
Il progresso però sta ponendo delle sfide, più cresce la digitalizzazione, più si affermano sul mercato piattaforme web dominate da algoritmi e più è necessario sviluppare degli standard europei.
Un bando che dà spazio all’innovazione è il bando Innovation Lab.
Questo bando, che si rivolge a private companies, non-profit organisations e associations, finanzia approcci innovativi alla creazione, all’accesso, alla distribuzione e alla promozione dei contenuti nei settori culturali e creativi e con altri settori, anche tenendo conto della transizione digitale, che copre sia le dimensioni di mercato che quelle non di mercato.
Oltre questo, la pandemia ha rivoluzionato la struttura di Europa Creativa. Non si guarda più solo ai settori tradizionali, ma anche alla moda, al design e, per la prima volta in assoluto, al settore musicale. Nasce così il bando Music moves Europe.
Questo bando, che è una novità nel panorama europeo, finanzia progetti che possano innovare e modificare i modelli del settore musicale.
Ad esempio finanzia workshop, esercitazioni, ecc. di rappresentanti del settore musicale e artisti coinvolti per responsabilizzarli per il futuro.
Inoltre promuove la cooperazione dei locali musicali in Europa per migliorare la circolazione transfrontaliera di artisti emergenti.
New European Bahaus: la nuova frontiera a cui ispirarsi
Il NEB è la strategia della Commissione Europea lanciata a Marzo 2020 per raggiungere 3 priorità:
- Una società ispirata all’arte e alla cultura
- Una società sostenibile, in armonia con la natura, l’ambiente e il pianeta.
- Una società inclusiva, che incoraggia un dialogo tra culture, discipline, generi ed età
Nella nuova programmazione di Creative Europe sono apparse per la prima volta alcune o applications legate agli eventi ed in particolare alla sostenibilità delle produzioni culturali e degli eventi. Shifting Lab, una realtà che si occupa di design sistemico, ha anticipato le tendenze di Creative Europe elaborando un modello che adotta un approccio innovativo.
Giulia Damiani e Chiara Moretti hanno passato un periodo di sei mesi a Barcellona per indagare l’impatto di grandi eventi cittadini come i mercati rionali sull’ambiente e capire con un approccio di design sistemico come renderli meno impattanti rispondendo così a una richiesta del NEB: traghettare verso uno stile di vita più sostenibile.
Il background del progetto che hanno candidato a una call del NEB parte da qui:
” Ci siamo concentrate [Chiara e Giulia] su quella che era l’organizzazione all’interno di questa piccola rete di sette mercati. In particolare abbiamo deciso di lavorare con Slow Food Barcellona, che organizza nella città un mercato della terra e abbiamo pensato a sviluppare un progetto che porti innovazione.”
Il progetto prevede un’applicazione pratica e tangibile del design sistemico.
“Il designer sistemico va a scomporre a studiare un sistema che può essere tante cose può essere un territorio un’azienda una comunità una scuola per farvi degli esempi e vari progettarli andando appunto intervenire sul sulle sue componenti interne. Prova a intervenire all’interno delle filiere e sul come funzionano i sistemi attuali e individua delle possibili modifiche che riducano l’impatto ambientale dell’attività.“